Le tensioni geopolitiche in Medio Oriente hanno continuato a condizionare il sentiment di mercato, con i principali indici europei e statunitensi che archiviano l’intera settimana in ribasso. Anche nella giornata di venerdì il petrolio si è confermato tonico, per le ipotesi di controffensiva israeliana anche contro gli impianti petroliferi iraniani (suggerita da alcune dichiarazioni del presidente USA Joe Biden), eventualità che era sempre stata esclusa e che ha amplificato i timori per l’offerta di greggio dal Medio Oriente.
Il quadro macroeconomico
Sul fronte macroeconomico, la giornata odierna ha offerto importanti spunti negli Stati Uniti: l’employment report di settembre ha mostrato un mercato del lavoro statunitense in ripresa, con i nuovi occupati non agricoli che hanno accelerato a 254 mila, contro 147 mila previsti e 159 mila precedenti. Anche il tasso di disoccupazione ha mostrato un miglioramento a fronte di un tasso di partecipazione invariato (62,7%), scendendo a 4,1% contro attese di stabilità a 4,2%.
Negli scorsi giorni sono usciti anche dati importanti per l’Eurozona, dove lo scenario non è altrettanto roseo. Dagli ultimi dati dell’indagine HCOB PMI, redatti da S&P Global, è emerso che a fine terzo trimestre l’economia dell’eurozona ha sofferto una nuova battuta d’arresto, con l’attività economica totale in contrazione per la prima volta da febbraio. In particolare, le tre grandi nazioni del blocco della moneta unica (Germania, Francia e Italia) hanno registrato simultanee contrazioni per la prima volta durante quest’anno a settembre. Allo stesso tempo, la domanda di beni e servizi provenienti dall’eurozona ha segnato il calo più rapido in otto mesi, con la conseguente riduzione del lavoro inevaso e tagli occupazionali lievemente accelerati.
La seduta odierna
Quella odierna è stata una seduta entusiasmante per la borsa di Milano, mentre non hanno fatto così bene le altre Borse europee. Tra i maggiori listini europei composta Francoforte, che cresce di un modesto +0,55%, resta vicino alla parità Londra (-0,02%), e si muove in territorio positivo Parigi, mostrando un incremento dello 0,85%.
Scendendo nei dettagli della Borsa di Milano, il FTSE MIB mostra una plusvalenza dell’1,28%, interrompendo la serie di quattro ribassi consecutivi, iniziata lunedì scorso; sulla stessa linea, giornata di guadagni per il FTSE Italia All-Share, che termina la giornata a 35.739 punti. In rialzo il FTSE Italia Mid Cap (+1,44%); come pure, sale il FTSE Italia Star (+0,78%).
Tra le migliori azioni italiane a grande capitalizzazione, exploit di Recordati, che mostra un rialzo del 4,75%. Bene anche Saipem (+4,29%), BPER (+4,28%) e Banca MPS (+3,05%). Le peggiori performance, invece, si sono registrate su Prysmian, che ha chiuso a -0,89%.
I titoli della settimana
Le azioni di Stellantis hanno toccato i minimi da luglio 2022 questa settimana, in seguito a una sfilza di giudizi negativi da parte degli analisti dopo il profit warning di lunedì, a cui si sono aggiunti dati deboli sulle immatricolazioni in aree geografiche chiave e timori degli investitori per la sostenibilità del dividendo della casa automobilistica.
Male anche Banca Monte dei Paschi di Siena su base settimanale, che è tornata al centro dell’attenzione dopo che il ministro dell’Economia ha detto che il Tesoro intende vendere un’ulteriore tranche entro la fine dell’anno. Potrebbe essere collocato sul mercato fino al 10% del capitale, portando la quota detenuta dall’ente pubblico sotto la soglia del 20%, come chiesto dalle Autorità di vigilanzaeuropee.
Tra le migliori dell’ottava c’è Telecom Italia, dopo che il ministero dell’Economia ha presentato con Asterion un’offerta da 700 milioni di euro per acquisire l’intero capitale di Sparkle, e Recordati, che ha annunciato un accordo con Sanofi per l’acquisizione dei diritti globali di Enjaymo, un farmaco biologico per una malattia rara.