Il governo ha presentato una serie di nuovi emendamenti e correttivi finali per la Manovra. Ciò ha ritardato i lavori, posticipando l’approdo in Aula di alcuni giorni. Lo ha confermato il presidente della Commissione bilancio della Camera, Giuseppe Mangialavori. Tra le nuove proposte si torna a parlare di web tax, criptovalute, Ires e bonus elettrodomestici. L’opposizione ha chiesto che le proposte vengano spacchettate per materia e non inserite in un maxi-emendamento, per facilitarne l’esame da parte della Commissione.
Calendario Manovra: slitta approdo in Aula
Al termine della riunione della Commissione bilancio della Camera, si è reso necessario allungare i tempi dell’approdo in Aula della Manovra 2025. Lo conferma Giuseppe Mangialavori, presidente della commissione.
La seduta di sabato si è conclusa infatti con il deposito di una serie di nuovi emendamenti da parte del governo Meloni, prolungando così i lavori di esame. Per facilitare questa fase, l’opposizione ha proposto di spacchettare per materia tutte le nuove misure, che sono numerose.
Il calendario segna una fase di affanno. I lavori riprenderanno lunedì 16 dicembre ed è probabile che il testo approdi in Aula entro martedì mattina, prima dell’intervento di Giorgia Meloni sul Consiglio Europeo. Secondo le tempistiche, il testo sarà licenziato non prima di giovedì sera o venerdì mattina.
Il rischio di altri inciampi lungo il cammino è sempre in agguato, soprattutto dopo la proposta delle modifiche sugli stipendi dei ministri, le concessioni autostradali e la distribuzione elettrica.
Emendamenti e aggiustamenti in corsa: le nuove proposte
Sono diverse le misure proposte con il pacchetto depositato sabato dal governo Meloni. Tra queste:
una web tax solo per le grandi aziende con ricavi sopra i 750 milioni di euro;
una Ires ridotta per le imprese che reinvestono l’80%;
il bonus elettrodomestici;
una tassa sulle plusvalenze delle criptovalute (per il 2025 dovrebbe scomparire l’aumento del 42% dell’imposta sostitutiva, che resta al 26%, mentre nel 2026 la stessa salirà al 33%).
Nella bozza circolata tra i deputati compare anche la mini decontribuzione per il Sud, ovvero uno sgravio del 25% sui contributi dovuti per i lavoratori. L’importo massimo dovrebbe aggirarsi intorno ai 145 euro mensili per 12 mesi, per ogni lavoratore a tempo indeterminato assunto entro il 31 dicembre 2024. Per il 2026 e il 2027 la percentuale cala al 20%.
Proposto inoltre un fondo di 30 milioni di euro per il 2025, come rimborso spese per le attività sportive e ricreative dei più piccoli (tra i 6 e i 14 anni) all’interno dei nuclei familiari con Isee sotto i 15.000 euro.
Un tema molto discusso sui giornali è quello dell’aumento degli stipendi dei ministri non parlamentari, che passerebbe, secondo la proposta, da 5.000 euro a quasi 8.000 euro. A questa cifra si aggiungono un bonus di 3.690 euro per i rimborsi spese e un ulteriore bonus di 1.200 euro come indennità di viaggio.
Nella bozza compaiono anche modifiche ai turnover per le forze di polizia, i ricercatori e gli enti locali. Infine, sembra che siano previsti ritocchi sulle detrazioni fiscali: via dal calcolo per gli sconti i premi di assicurazione e i bonus edilizi.