Piazza Affari ha chiuso la seduta
in ribasso, con l’indice Ftse Mib in calo dello 0,2% a 33.427
punti tra scambi record per quasi 6,5 miliardi di euro di
controvalore. In rialzo a 126,6 punti il differenziale tra Btp e
Bund tedeschi, con il rendimento annuo italiano in ribasso di
2,8 punti al 3,47% e quello tedesco di 3,3 punti al 2,2%.
Ha dominato l’intera seduta Banco Bpm (+5,48%), dopo
l’offerta pubblica di scambio (Ops) annunciata da Unicredit
(-4,77%). Il titolo di Piazza Meda ha raggiunto quota 7 euro,
come lo scorso 15 novembre, ben al di sopra dei 6,65 euro messi
sul piatto da Unicredit. Superato anche il rapporto di concambio
di 0,175 azioni Unicredit per ogni titolo del Banco, salito a
0,192. Negativa Mps (-2,23%), di cui Banco Bpm ha il 5%, mentre
il numero uno di Unicredit Andrea Orcel ha annunciato di “non
avere ambizioni” su Rocca Salimbeni. Segno meno anche per Bper
(-1,78%), Popolare Sondrio (-0,76%) e Intesa (-0,67%).
Sotto i riflettori Stm (+2,67%), al 3/o rialzo consecutivo
dopo il calo dello scorso 20 novembre, quando aveva annunciato
il rinvio al 2030 dell’obiettivo dei 20 miliardi di euro di
ricavi. Brillanti anche Erg (+3,33%), Interpump (+3,25%),
Campari (+3,21%) e Stellantis (+2,4%). Bene Tim (+1,98%),
Moncler (+1,87%), A2a (+1.61%), Prysmian (+1,45%), Cucinelli
(+1,37%) e Iveco (+1,3%). Più cauta Generali (+0,96%), che ha
avviato discussioni con Natixis per un possibile accordo sulle
gestioni patrimoniali. Deboli Leonardo (-2%), Eni (-1,26%),
penalizzata dal calo del greggio, e Saipem (-1,17%). Tra i
titoli minori sprint di Bioera (+10,31%), pesante doValue
(-5,34%).
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