Prima seduta della settimana
negativa per la Borsa di Milano, che si è mossa in linea con
l’Europa in attesa del grosso dei dati trimestrali delle società
statunitensi: l’indice Ftse Mib ha concluso in ribasso dello
0,71% a 34.955 punti, l’Ftse in calo dello 0,73% a quota 37.097.
Tutti i mercati azionari del Vecchio continente hanno infatti
concluso in ribasso: le Borse più deboli sono state quelle di
Parigi e Francoforte, che hanno chiuso con un calo di un punto
percentuale, seguite da Madrid in ribasso dello 0,6%. Più caute
Amsterdam (-0,5%) e Londra, che ha perso lo 0,4%.
Ma è stata soprattutto una giornata di forte tensione e
vendite sui titoli di Stato, con lo spread tra Btp e Bund
tedeschi a 10 anni in aumento: il differenziale ha concluso la
seduta a 122,8 punti base contro i 116,9 dell’avvio. Notevole il
rialzo dei rendimenti dei bond soprattutto italiani, spagnoli,
portoghesi e francesi, i cui tassi sono saliti a doppia cifra.
Il Btp a 10 anni ha registrato infatti un aumento finale del
rendimento di 15 punti base al 3,508%, dopo aver toccato venerdì
i livelli più bassi dall’agosto 2022. Anche lo spread dei
confronti del Bund tedesco a pari scadenza alla fine della
scorsa settimana era ai minimi recenti, esattamente dal novembre
2021.
Secondo gli analisti, si è trattato di un rimbalzo rispetto a
questi livelli molto bassi, favorito dalla delusione tra gli
operatori per la scommessa secondo la quale la Bce entro fine
anno avrebbe potuto abbassare i tassi anche di 50 punti base e
dai timori di una vittoria di Trump alle elezioni Usa, che
potrebbe portare a un aumento del debito. Debole l’euro, che ha
ceduto quasi mezzo punto percentuale al dollaro a quota 1,081.
In rialzo invece le materie prime: l’oro continua a
correggere i suoi massimi storici fino a 2.755 dollari all’oncia
per il future a dicembre. Il petrolio e il gas sono in crescita
di circa il 2%.
In questo contesto in Borsa a Milano nel paniere a elevata
capitalizzazione il titolo più pesante è stato quello del Monte
dei Paschi in calo finale del 2,7%, seguito da Stellantis che ha
perso il 2,1% e dalla Banca popolare di Sondrio in ribasso di
due punti percentuali. Piatta Enel, in aumento di un punto
Tenaris, Azimut ed Eni, con Saipem in crescita dell’1,3%.
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