Ascolta la versione audio dell’articolo3′ di letturaLa presidente del Consiglio Giorgia Meloni «ha ringraziato l’Anm per le osservazioni e gli spunti emersi nel dibattito e ha annunciato la disponibilità di aprire un tavolo di confronto sulle leggi ordinarie di attuazione della riforma e sul documento in otto punti presentato dall’Anm, che riguarda l’amministrazione della giustizia». Lo riferisce una nota di Palazzo Chigi al termine dell’incontro fra governo e Associazione nazionale magistrati sulla riforma della giustizia sulla separazione delle carriere. Nel corso dell’incontro il Governo «ha ribadito la volontà di proseguire con determinazione e velocità nel percorso di attuazione della riforma costituzionale, auspicando la sua approvazione in tempi rapidi». Lo riferisce una nota di Palazzo Chigi dopo l’incontro tra esecutivo e Anm presieduto dalla premier Giorgia Meloni.Anm: posizioni di entrambi non cambiano «È stato un incontro non breve in cui c’è stato un lungo scambio di opinioni che, devo dire, non ha portato a sostanziali modifiche delle nostre posizioni e tantomeno di quelle del governo». Così il presidente dell’Anm, Cesare Parodi, uscendo dall’incontro con la premier Meloni e i vertici di governo a Palazzo Chigi. «Io credo non sia stato inutile perché abbiamo avuto modo di spiegare nel dettaglio le ragioni specifiche, tecnico giuridiche, che ci portano assolutamente a non condividere questa riforma. Lo abbiamo fatto. E abbiamo preso atto con molta chiarezza di una volontà del governo di andare avanti senza alcun tentennamento, e alcuna modifica sul punto»Loading…Meloni ai penalisti: carriere separate per giusto processo«La riforma costituzionale sulla giustizia punta a raggiungere un obiettivo di sistema e che finora il sistema non ha raggiunto. L’art. 111 della Costituzione ci dice che “il giusto processo” è quello che si “svolge nel contraddittorio tra le parti, in condizioni di parità, davanti a giudice terzo e imparziale”. Il giusto processo si attua, in contradditorio, davanti ad un giudice che non deve solo essere terzo, ma che deve anche apparire terzo» ha detto invece la premier Giorgia Meloni, nell’incontro con l’Unione Camere penali a Palazzo Chigi: «È esattamente ciò che intendiamo fare noi con questa riforma, che prevede la separazione fra chi accusa e chi giudica e che punta a garantire una vera parità processuale fra accusa e difesa» ha aggiunto la premier.Penalisti dopo incontro con Meloni: vada avanti con la riforma«Abbiamo fatto un incontro molto approfondito toccando tutti i temi che riguardano la riforma costituzionale della separazione delle carriere, abbiamo evidentemente invitato il governo ad andare avanti senza tentennamenti sulla via di questa riforma fondamentale, che restituisce ai cittadini il giusto processo attraverso l’istituzione finalmente di quel giudice terzo che è scritto nella nostra Costituzione all’articolo 111 ma di fatto non è mai stato realizzato». Così il presidente dell’Unione delle camere penali, Francesco Petrelli, dopo l’incontro a Palazzo Chigi con la premier.Cosa comporta la separazione delle carriere?La riforma costituzionale sulla separazione delle carriere prevede in primo luogo due Consigli superiori anziché il singolo Csm attuale. Nascerebbero dunque due distinti organi di autogoverno, il Consiglio superiore della magistratura giudicante e il Consiglio superiore della magistratura requirente. Per quanto riguarda la composizione dei due organi, la presidenza di entrambi i Csm sarà attribuita al Presidente della Repubblica, che già oggi presiede quello attualmente esistente.