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«Anatomia di un’ingiustizia»: il libro di Luca Maurelli sul caso di Mario Landolfi

di Redazione Panorama Italia
27/12/2024
«Anatomia di un’ingiustizia»: il libro di Luca Maurelli sul caso di Mario Landolfi

Un processo infinito che si dipana tra accuse cervellotiche, pentiti fragilissimi, gogna mediatica e graticola politica. Poi la rinuncia alla prescrizione, la prima camera di consiglio con sorprendente «fumata nera», il ritorno in aula dell’unico accusatore e, alla fine, la sentenza-beffa. Al termine di un’odissea giudiziaria «surreale», durata sedici anni, nel gennaio del 2023 l’ex ministro delle Comunicazioni, Mario Landolfi, deve arrendersi al verdetto della Cassazione che dichiara inammissibile il suo ricorso contro la condanna a due anni inflittagli dalle Corti di merito per la corruzione di un consigliere comunale «colpevole» di dimissioni a un mese dalla scadenza del civico consesso di Mondragone, sua roccaforte elettorale. Landolfi esce pulito dalle accuse di collusioni mafiose e di favoreggiamento, ma non dal reato di corruzione. La montagna ha partorito il classico topolino, che si rivela tuttavia sufficiente a far imboccare all’ex ministro la via dell’esilio politico.

Dal 20 dicembre sarà in libreria «Anatomia di un’ingiustizia. Il processo a Mario Landolfi» (Guida Editori, pp 220, 18 €) del giornalista Luca Maurelli. Il racconto del calvario giudiziario di un uomo perbene, di una passione politica stroncata da una giustizia lenta e miope ma anche la denuncia del dell’intreccio incestuoso tra politica e magistratura, spesso utilizzato anche dalla prima per regolare i propri conti.

Il pregiudizio della contaminazione mafiosa

Nel profondo Sud, costantemente esposto al pregiudizio della contaminazione mafiosa, in una zona della Campania «bella e impossibile» e da sempre identificata con l’anti-Stato con i suoi clan e con le sue «terre dei fuochi», inizia e si sviluppa la carriera politica – ricostruita nel libro – del giovane Mario Landolfi, già enfànt prodige della destra campana, che al culmine di una lunga militanza cominciata negli anni Settanta, nel 1994 arriva in Parlamento. È solo l’inizio: Landolfi sarà prima presidente della Commissione di Vigilanza Rai, poi portavoce di Alleanza Nazionale, quindi ministro delle Comunicazioni negli anni ruggenti del berlusconismo e della contrapposizione durissima con la sinistra e con le cosiddette toghe rosse. A dispetto del «calibro» nazionale del protagonista, tuttavia, sarà un «fatterello di paese» a innescare un’inchiesta e un processo che dureranno sedici anni e che scorreranno in parallelo alla vicenda giudiziaria di Nicola Cosentino, plenipotenziario di Berlusconi in Campania. Ma mentre quest’ultimo risponde di concorso esterno, a Landolfi viene contestato un solo episodio: l’assunzione in una delle aziende legate ai Casalesi della moglie del consigliere dimissionario.

Di indizi neanche a parlarne

Un «fatterello di paese», appunto, su cui pende, però, il macigno dell’aggravante mafiosa. Di indizi della colpevolezza di Landolfi neanche a parlarne. A favore dell’ex ministro, che prima rende pubbliche tutte le intercettazioni telefoniche di cui il Parlamento ha negato l’utilizzo e che poi rinuncia alla prescrizione, testimoniano sia l’anti-Stato, attraverso il boss compagno di giochi d’infanzia, Augusto La Torre, sia lo Stato con la «S» maiuscola, incarnato dal magistrato che per primo aveva sfidato i Casalesi: Raffaele Cantone. È questa singolare convergenza a sollevare Landolfi dal peso del sospetto della collusione con i clan. Ma non a mandarlo del tutto assolto. Per infliggergli i due anni ai giudici basta infatti la testimonianza di un pentito dalla memoria intermittente, definito «preciso, puntuale e analitico» nonostante le decine di «non ricordo» pronunciate nelle varie udienze. L’»anatomia» di Luca Maurelli ha l’obiettivo di riportare alla luce questo processo dimenticato, svelandone inoppugnabilmente magheggi, contraddizioni ed errori e dimostrare con atti e fatti quante e quali opacità si annidino nella giustizia italiana e quanto queste rendano ormai indispensabile e indifferibile aggiornare la nozione stessa del garantismo.

L’autore

Luca Maurelli è un giornalista e scrittore che lavora nel campo del giornalismo investigativo e su temi di rilevanza sociale, dalle stragi del sabato sera, alla disabilità, ai suicidi giovanili, agli effetti dei social sulle nuove generazioni. Svolge da anni attività di testimonianza nelle scuole sui temi trattati nei suoi libri. Il progetto didattico «Viaggio al centro della notte» ha ottenuto un riconoscimento ufficiale dal Quirinale. Ha lavorato per il «Roma», «Libero Mercato», «Reuters», «L’Espresso», «Panorama», «Rai», attualmente è caposervizio al «Secolo d’Italia».

Tra i suoi lavori, «L’oro del Pibe» (Esi) , con Giuseppe Pedersoli, «Viaggio al centro della notte» (Guida Editori), «Io vedo il mare» (Guida Editori), «Ti serve uno bravo. Manuale d’amore per pazienti di psicologi, analisti e strizzacervelli» (Jack Edizioni), «La forza dell’amore» Guida Editori), «Bianca come il male. La cocaina, il successo, il crollo» (Jack Edizioni).

Tags: news

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